Ep. 49: Perché la fica non gioca?
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Perché la fica non gioca coi videogiochi?

So che esistono diverse ragazze che giocano e raggiungono livelli di malattia prossimi al mio. Due di queste sono state ospiti nell’episodio 49 del podcast, per dire. Però è innegabile che i videogiochi siano agli antipodi dei corsi di ballo latino-americani e il numero di cazzi superi sempre e comunque quello di vagine.
Perché?

Domanda semplice per un fenomeno complicato. Perché per rispondere in modo davvero approfondito bisognerebbe parlare di eteronormatività dell’intrattenimento, di sessismo, di maschilismo. Del fatto che culturalmente anche a livello scolastico una ragazza viene indirizzata verso altri ambiti di studi, poco tangenziali alla nerditudine. Perché dai, è più facile diventare nerd se frequenti un ambiente pieno di nerd ed è quasi automatico che se lavori col computer poi ti venga voglia di giocare ai giochini. Poi oh, sono il primo a discutere questa passione più con umanisti e DAMS che con matematici e informatici, però se la spinta deve venire dalla cerchia sociale è più facile che sia una cerchia sociale di programmatori a farti nerdare.

È un problema da non sottovalutare. L’ennesimo, nei videogiochi. L’ennesimo che i videogiochi si limitano solo a riflettere, facendo da specchio deformante per una realtà deforme rispetto a quella che ci piacerebbe vedere. Perché è tutto a cascata, e se i videogiochi hanno un problema col sesso e col sessismo dipende anche da questo, dal fatto che le donne sono ai margini. Sia pad alla mano che tra gli addetti ai lavori.

Nel nostro piccolo dobbiamo provare a fare qualcosa, a cambiare il mondo. Non per soddisfare qualche fantasia pornografica, ma per rendere i videogiochi un posto migliore. E di riflesso rendere migliore anche l’altro posto, quello che occupiamo fisicamente col nostro corpo quando non stiamo evadendo dall’altra parte di uno schermo.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...