Sono oramai all’alba delle ottanta ore e ne saranno passate almeno dieci dall’ultimo avanzamento di trama che c’è stato, e sinceramente inizio a domandarmi quante di queste ottanta ho passato andando da un punto all’altro della mappa per pulire i cazzo di segnalini e quante invece alla ricerca di Sephiroth per dargli gli schiaffi che si merita.
E preferisco evitare di chiedermi quante ne ho spese per dei minigiochi necessari anche solo per salire su un montacarichi, altrimenti mi sale il nervoso.
Oramai mi pare assurdo parlare delle varie cose da fare definendole attività secondarie, perché a conti fatti il contenuto opzionale pare avere uno spessore maggiore in termine di ore spese per esaurirlo di quanto non lo sia la main quest, pure eclissandola a volte, facendomi dimenticare della sua esistenza.
“Eh ma coglione tu che ci stai dietro, tira dritto” potrebbe dir qualcunə. Si, certamente, ma a quel punto il dubbio che la longevità di un titolo oramai dipenda dalle attività extracurricolari mi resta, col rischio che alla fine ti restino più impresse le ore passate a fare addominali a ritmo o riconsegnare motorini piuttosto che quelle in viaggio col party.
Ricordo che anni fa ci si lamentava della povertà dei contenuti secondari in Final Fantasy 7 Remake, come se mancasse il sale nella pasta.
Il problema è che con Rebirth il barattolo gli si è rovesciato nella padella.