Ma non quelli ambientali a la Zelda/God of War/Prince of Persia basati sullo spostare degli scatoloni per poi saltare attraverso un ostacolo, i puzzle propriamente puzzle. Rompicapo alla Portal, alla The Talos Principle, pure alla Cut the Rope.
Dio solo sa quante ore ho dedicato a World of Goo invece di ascoltare il prof. di Architettura degli Elaboratori una vita fa, quando l’indie aveva ancora un significato piuttosto chiaro e questa roba la scaricavi da Wiiware e costava giusto 10mila dollari di sviluppo. Avanti veloce e ne dedico lo stesso quantitativo a The Talos Principle 2, costato probabilmente diverse milionate e con alle spalle un publisher enorme che l’ha fatto uscire ovunque. Wiiware non esiste più, eppure io questa roba la vivo ancora, come se fosse un vecchio film di quel regista ammazzato all’idroscalo di Ostia.