Nel senso che cyberpunk è stato ridotto a semplice estetica, svuotato dei suoi significati anticapitalisti e delle sue prese di posizione. E con Lovecraft uguale: via tutto il terrore dell’ignoto, l’uscire di senno che ti porta a confrontarti con l’orrore cosmico, dentro un sacco di tentacoli e degli scenari più o meno dark. A suo modo per dire è più lovecraftiano un Don’t Starve che ti fa sentire come se stessi impazzendo di, boh, una cosa più canonicamente Lovecraft perché c’ha i kraken cacati dentro di forza.
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