È iniziato tutto con quel cazzo di Skyrim, con quell’idea di dover piacere a tutti che si è tradotta in un numero improponibile di riedizioni perché cazzo se ha funzionato e ci siamo tuttə buscatə un Dovakin nel ginocchio. Diablo 3 ha fatto la stessa cosa rendendo digeribile pure su console una cosa che fino a quel momento era il flex più pop di tutta la Master Race, a cui adesso restano solo i gestionali e forse manco quelli visto il numero di Tropico che escono ogni anno su console.
E fin qui andava benissimo, era una questione di accessibilità e barriere di ingresso. Poi però siamo arrivati agli Stray, agli Hogwarts Legacy, alla mediocrità festeggiata come una finale di Champions League conquistata vincendo un derby 3 a 0. Dalla ricerca dello zero, dell’origine degli assi da cui nasce il videogioco siamo arrivati allo Zero Brain, quello dove invece muore e un po’ alla volta anche lui con noi.