Ep. 125: Dr. Jekyll & Mr. Hype – sulla schizofrenia della critica ai giochini
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La Critica ai giochini™ è proprio schizofrenica.

Tipo, quante volte ti è sembrato che si fosse eccessivamente esigenti coi giochini piccini indie e poi si perdonassero vezzi – che poi tanto vezzi non sono – ai gioconi grandoni tipo The Last of Us Parte 1 su PC che brasa le 4080 ma oh, basta che spegni e riaccendi e va tutto apposto?

Non sono mica sicuro che dipenda dallo status di “indie” o no. Anche perché in realtà adesso certi “indie” tra virgolette tipo er gioco der micio vengono trattati come titoli di cartellone. E anche lì si danno i votoni e si affibbiano etichette tipo mewtroidvania a casissimo, vabbè.

Il punto secondo me è l’hype. Se un gioco è tanto atteso si verificano due cose:

Se il gioco invece è uno di quegli indie assegnati al primo stronzo resosi disponibile nella chat di redazione perché “notice me senpai” e spera che un giorno quando sarà morto Francesco Serino The Last of Us 17 lo facciano coprire a lui, se ne occupa una persona che non è detto che sia sul pezzo e che soprattutto è paradossalmente più libera di dare il giudizio che gli pare. Perché se finisci nella blacklist di Sony è una cosa, Finji o qualche altro publisher microbico – sempre che il dev non sia indie davvero e si stia autopubblicando – manco ce l’ha una blacklist. È disperato e gli va bene tutto.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...