Oh ma guarda un po’, il capitale s’è finalmente accorto che si può fare un po’ di grana ripulendosi al contempo l’immagine a botte di e rovesce e rappresentazioni più inclusive nel medium. Apripista della schwa nella localizzazione infatti è stata Əlectronic Ərts, che ha immolato sull’altare della causa del washing Omega Force e il suo EA Originals Wild Hearts.
È a memoria uno dei primi casi di genere neutro introdotto esplicitamente in uno pseudo-rpg. Ha seguito subito poi Wu Long Fallen Dinasty di Team Ninja, che non è da confondersi con Black Myth Wukong (che dovrebbe uscire estate 2024, LOL CI STO CREDENDO GUARDA) che invece è quello dove il team di sviluppo ha detto che non è mica un gioco per fimmene.
Appoggio lì che qualche mese fa pure Hogwarts Coso aveva provato a prendere le distanze dalla stronza TERF inserendo un personaggio transessuale nel giochino. Tokenismo, ma a cui ci si è attaccati disperatamente per difendere la Sacra Causa per Separare Opera e Autore – esattamente come ci si attacca ai token con la vagina quando si parla di protagoniste femminili nel medium a botte di “ma allora Samus?”, “ma allora Lara Crofte?” e “ma allora le marò?”.
Che poi in realtà ‘sta cosa è un po’ che nei giochini con l’editor del pg si fa pure piuttosto bene. Bastava togliere le scrittine “maschio” e “femmina” e mettere “corpo 1” e “corpo 2”, come coi genitori. Lo fa pure Elden Ring, ma del tipo che c’era arrivato pure Splatoon di Nintendo – che è Nintendo, quella ferma ancora ai codici amico.