Premessa: Nintendo è giapponese per residenza, a livello di lineup non è che abbiano mai proposto grandissimi titoli dal sapore tipicamente nipponico. Sono giocattolai, fanno giocattoli (gran bei giocattoli), ma parlano la nostra lingua. Quindi non contano.
Il Giappone dei videogiochi si sta riprendendo, si, ma andando sull’usato sicuro. Andiamo a vedere quali sono i titoli più di successo proposti dalle grosse Software House giapponesi nell’ultima decade.
Capcom i soldi li sta facendo coi Monster Hunter che sono una garanzia, coi remake di Resident Evil e con Devil May Cry 5 che è un Devil May Cry estremamente ruffiano e all’insegna del fanservice. Fichissimo, ma ti piace vincere facile.
Square Enix non solo si è venduta le IP occidentali (a parte Life is Strange), ma i soldi grossi li ha fatti essenzialmente con l’ennesima compilation di Final Fantasy 7. Il cui remake a puntate comunque non è che abbia venduto come i pazzi.
Konami LOL NOPE, l’ultimo titolo veramente rilevante tirato fuori è The Phantom Pain. Era il 2015 e da li in poi abbiamo visto solo merda e eFootball. Che è quasi la stessa cosa.
Alla fine le cose giapponesi che hanno venduto forte sono i titoli From Software che si rifanno al modo di fare gli action-rpg occidentale e Persona 5 che è in effetti un’eccezione alla regola.
Capcom non ci ha ancora proposto una porcheria tipo Resident Evil 6 e Final Fantasy 16 è una gran bella promessa, anche già solo per il fatto che Nomura non è assolutamente coinvolto nella cosa. Ma questo non cancella quello schifo di Stranger of Paradise e non mi fa ben sperare a proposito del giochino coi dinosauri che sta facendo Capcom.
E insomma si, il Giappone sta tornando. Ma sta tornando riciclando sé stesso, senza proporre qualcosa di veramente nuovo.
Che fine hanno fatto gli Okami, i God Hand, anche banalmente i Castlevania adesso che i metroidvania vendono forte? Che fine hanno fatto i giapponesi che per quasi trent’anni ha guidato la scena?
Una volta il Giappone rubava e faceva suo, e dagli Ultima inventava il jRPG. Adesso Elden Ring deve adattarsi ai nostri canoni per diventare una hit.
Ma sempre in un mondo come il nostro dove nostalgia batte nuove idee, il Giappone riuscirà mai a regalarci nuovi Ueda, nuovi Taro e nuovi Goichi Suda o dovremmo accontentarci dei loro remake?