Non c’avevo assolutamente cazzi di scrivere questo copy. Che poi vi basta ascoltare l’episodio 109 di Gameromancer e lì in un’ora trovate tutte le idee del mondo ordinate dalla più normie alla più core. Però vabbè, i socials, i likes, quelle cose lì. Quindi ci tocca consigliarvi un giochino a testa anche se in realtà lo sapete che a noi i videogiochi fanno cacare.
Allìò, Calzati ha provato a spiegarmelo. Non c’ho capito un cazzo. Per cui io adesso ripeto alla buona quello che mi ha detto lui e poi tu fai di sì con la testa e vai su YouTube. In pratica hai presente Paper Mario, quella roba dove Mario lo mettono in un JRPG con le battute buffe? Ecco, solo che il sistema di combattimento è in tre fasi in un’arena circolare, dove nella prima bisogna allineare i nemici, nella seconda si picchia e nella terza ci si difende. Lui dice che è fico, ma lo ha detto pure di Stray, per cui nzomma.
Oh, se ha alzato tipo sborantamila milioni di copie nei primi 10 minuti sullo scaffale c’è un motivo. Sarà Giorgione Martin che piuttosto che scrivere ‘sto cazzo di The Winds of Winter morirebbe di colesterolo, sarà che abbiamo preso i Souls e li abbiamo messi in un contesto dove incredibile ma vero non sono così stronzi come l’infame Demon’s Souls che qualcuno ha deciso fosse il titolo di lancio PERFETTO per PS5, sarà quello che ve pare ma Scibetta ha scelto questo per cui vedetevela con lui.
Sembrava uno zeldino del cazzo come tanti altri. Sembrava, poi lo fai partire e ci esci scemo. Perché non è una cover di Zelda, è come si devono essere sentiti i pionieri della nerditutine davanti al primo Zelda su NES, e la meccanica che gira attorno al libretto di gioco è veramente un sacco incredibile e ti spinge a PARLARE con lə tuə amicə per scoprire cose. È uscito tipo il mese scorso pure su PlayStation, sta da una vita su Game Pass, non avete scuse.
Sai quando fai il gamer vissuto e ti lamenti che è tutto uguale e niente ti sorprende più perché l’originalità è morta nel 1996 con PaRappa the Rapper? È perché non capisci un cazzo, tranquillo. Ma in ogni caso recuperati Pentiment perché magari per una volta esci dalla tua zona di comfort e scopri cosine che potrebbero piacerti pure. E poi pure questo sta sul Pass, cazzo vuoi.
The Stanley Parable era un trattato su cosa i videogiochi sono. Su quanto sia tutto di cartapesta, perché DOOM sembrava 3D ma in realtà era renderizzato per sembrare tale, perché la scelta non esiste, perché i dev ci prendono per il culo sempre. Meraviglioso. Ecco, Ultra Deluxe è un trattato su quanto siamo stronzi noi giocatori ad aspettarci sempre una cazzo di pentola d’oro alla fine di ogni arcobaleno che percorriamo grazie a questa profonda perdita di tempo che sono i giochini.
È la parola di Dio su Blu Ray. Per cui rendete grazie a Hideo, santificate le feste e diffondete il fottuto verbo.