Ep. 103: Indiescussi
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Stanno tornando forte i platform 3D.

Sarà che 10 anni fa andavano forte quelli 2D perché i designer dell’epoca avevano come riferimento culturale Super Metroid, mentre chi sta iniziando a fare i giochini adesso c’ha la mia età ed è cresciuto coi Crash, con gli Spyro e con i Medievil. Sarà che Unity è cresciuto una madonna – al punto che chi ne detiene la proprietà s’è rincoglionito, ma è un altro discorso – e sempre più gente lavora in Unreal per cui trovi molte più wiki, knowledge base e stronzate del genere. Sarà che mediamente fare videogiochi è diventato più accessibile e intanto il 2D s’è saturato.

Sarà un po' per quel cazzo che vuoi, ma i platform 3D stanno tornando di prepotenza

È il ciclico rinascimento di un genere che da che l’indie è diventata una questione pop siamo abituati a vedere, il segno che alla fine i videogiochi non li ammazzi mai davvero, vivono ad epoche e in quest’epoca c’è spazio davvero per tutti. Con buona pace dei vecchi nostalgici troppo impegnati a farsi le seghe su quanto era bello Jak and Daxter – il primo eh, non quelle cacate mezzo spara-spara degli altri due – per accorgersi di quanto Kena alla fine non sia tanto diverso.

Il bello dei videogiochi è questo, non è morto ciò che in eterno può attendere. Prima o poi qualcuno avrà voglia di fare il suo Crash, il suo Ratchet and Clank, perfino il suo Bugs Bunny e Taz in viaggio nel tempo.

E finché potrà farlo ogni generazione di videogiochi sarà migliore della precedente.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...