Ok punto primo, sono tipo le 3 di notte e ho appena finito di vedere Endgame. Sto facendo una cosa che non si dovrebbe assolutamente fare, cioè scrivere una recensione a caldo, senza il tempo di incubazione che serve per metabolizzare un parere e tradurlo in caratteri cuneiformi con almeno una parvenza di senso e significato. Punto secondo – assolutamente collegato al punto primo – questo articolo è frutto di una gravidanza indesiderata. Cioè, del suo equivalente letterario. Non sapevo che lo avrei scritto, e mentre sto scrivendo queste parole (e intendo proprio le parole “queste parole”, non è una figura retorica) non ho in mente una scaletta, un discorso, non ho in mente fondamentalmente un cazzo. Flusso di nerd-coscienza, come se fosse una SegaMentale. Solo che in fondo ci sono voto e prezzometro. Vediamo dove arriviamo. Vediamo se arriviamo.
Infinity War nei primi 10 minuti accoppava Loki, castigava Hulk e presentava la cumpa di Thanos, annessi e connessi. Dici come fa Endgame a competere? Beh, tagliando la testa al toro. Solo che il toro è Thanos. Già, 11 anni per vedergli alzare il titanico culone, 365 giorni in attesa della grande rivincita e Thor e quello che resta degli Avengers lo fanno fuori nei primi 10 minuti di Endgame. In modo abbastanza paraculo, visto che il Folle Titano ha ben pensato di distruggere le Gemme dell’Infinito per evitare che gli Avengers, beh… Provassero a fregargli le Gemme dell’Infinito. “Sono ineluttabile”. Qua il meme del thinking nigga ci sta davvero tutto, niente da dire.
Sospensione dell’incredulità Fondamentalmente è un lalalanoncisento che ci giochiamo arbitrariamente quando non vogliamo vedere/sentire delle incongruenze nelle opere di finzione. “È solo un film, rilassati!“. Ecco, quella roba là.
Ora, a questo punto avete sicuramente poppato dalle mammelle di Internet già una caterva di recensioni di e su Endgame. Che in 9 casi su 10 vi hanno detto che tutta la parte centrale va per le lunghe ed ammazza un po’ il ritmo. Magari vi hanno pure detto che ci sono un paio di cappelle (il)logiche, tipo Chris Evans che si finge uno dell’Hydra e quei gonzi ci cascano pure (Capitan America. Dell’Hydra. Lasciamo stare). Per cui non serve ripeterlo anche qua, anche perché essenzialmente è vero ed è un po’ una supercazzola che i Russo hanno usato per spalmare un po’ di personaggi riciclati e fanservice nella pellicola. Un po’ di pazienza e abbondante sospensione dell’incredulità – non dubito che a David Cage sia venuto il durello, davanti a certi buchi (di trama, si intende) – e alla fine si arriva dove ci si aspettava di arrivare. Le Gemme di nuovo riunite, resurrezione di massa di tutta la fauna sterminata e battaglia finale con l’esercito di Thanos (direttamente dal 2014) assolutamente al cardiopalma. Cap finalmente urla il tanto atteso Vendicatori Uniti, si dimostra degno di Mjolnir, ovviamente recuperato durante la scampagnata nel passato di Chris Hemsworth (minchia, vederlo in quelle condizioni mi ha risollevato l’autostima a tremila) e alla fine prevedibilmente i buoni vincono. Ma con un paio di asterischi abbastanza grossi, visto che – e davvero, non me lo aspettavo – il buon Tony Stark ci rimane e alla fine ci giochiamo pure Cap, che torna nel “suo” tempo e reincontriamo in versione novantatreenne poco dopo. E qui scatta un altro di quei momenti in cui Davidone Gabbia si sega duro: non avevamo detto che Ritorno al Futuro era una stronzata? Però apparentemente Chris Evans può cambiare il passato e avere il suo lieto fine. Vabbè, mi rileggo il box qua in parte e cerco di farmene una ragione. Sapendo che questo barbatrucco a questo punto ha rimesso in pista pure Loki.
Ma alla fine quindi?
Infinity War forse nel complesso era più solido. E poi che cazzo, i cattivi al cinema (e nei fumetti. E nei videogiochi. Insomma un po’ ovunque) vincono così poco spesso che vederlo fare Thanos ha infoiato il sadico bastardo che è in voi, che quest’anno uscirà dalla sala meno gasatiello. Però fanculo, Endgame chiude alla grandissima questo primo ciclo cinematografò degli omini in tutina della Marvel e forse quasi quasi è anche più emozionante, perché vedere Iron Man che uccide Thanos dicendo di nuovo “io sono Iron Man” (più tutta una serie di autoerotismi che i Russo hanno inserito in tre ore di film) è dannatamente emozionante. Ci si fomenta un sacco, con l’unico neo che un prodotto così ce lo si gusta di meno adesso che è quasi la norma, adesso che abbiamo pellicole del genere praticamente ogni anno. È la grande svendita dell’immaginario nerd, manna dal cielo da diversi punti di vista ma con una faccia oscura che non si può sottovalutare.