Ho sentito sui social una frase bellissima riguardo i musical: “la musica entra in gioco quando le parole non bastano ad esprimere le emozioni”. E penso che questo concetto sia perfettamente applicabile anche ai videogiochi. Senza momenti. Senza stacco. I videogiochi ti fanno vivere la musica man mano, ti avvolge, quasi come se guidasse le tue mani sul pad.
Eppure tendiamo a dimenticarla se non è predominante, quasi come fosse qualcosa di scontato, passivo, presente ma non presente. Paradossalmente ce ne accorgiamo di più quando il videogioco o è estremamente bello, o è estremamente brutto. Quasi come fosse qualcosa a cui attaccarsi. Per tutti quei giochi che fanno il loro, la musica diventa un parametro del menu da abbassare: ci da fastidio.
Allora forse possiamo ampliare il concetto iniziale: “la musica nei videogiochi è come uno specchio della nostra vita: esalta i momenti unici ed estremi, per tutto il resto del tempo è solo rumore di fondo.”