Non è un dramma. Anzi. Bisogna però ammettere che by design Tears of the Kingdom è un passo verso il modo di intendere l’open world di una Ubisoft. Un passo elegante eh, senza la paranoia di dover riempire la mini-mappa di indicatori del cazzo come se fossimo dentro The Witcher 3. Però è innegabile: TotK ti guida di più rispetto a BotW, che aveva questa tendenza ad abbandonarti nel mezzo di Hyrule e lasciarti fare sostanzialmente il cazzo che ti pare. Anche andare subito a shottare Ganon.
Beh, intanto perché non dipendiamo da nessuna major e il giochino ce lo siamo comprato coi soldi dellə Patron e dellə sub di Twitch. E secondo poi perché la Critica ha bisogno di tempo, altrimenti finisci per dire minchiate del tipo che “non ci sono i dungeon” nonostante ESCANO I NOMI DEI DUNGEON A SCHERMO QUANDO CI ENTRI. E oh, noi quello che si fa non lo facciamo per i numeri, ma possiamo permetterci di farlo e di farlo così perché abbiamo un’audience che poi ‘ste cose se le ascolta. Anche se il giochino è uscito mesi fa. Quindi grazie.