Per la plebaglia come me è un paradosso economico: mantenere attiva la macchina perché tenerla ferma costa di più. Un accanimento terapeutico che, da buon cristiano, prolunga le sofferenze e promuove la libertà togliendo la vita a chi sta intorno.
Netflix è un ectoplasma grigio in stato di morte apparente. Serie fordiste che vengono prodotte e spesso mai viste. Poche idee e con l’obiettivo di viralizzare un singolo momento. E non è il “wokismo” il problema, come ama credere chi davanti alla morte sghignazza; il problema è che fare tutto in verticale ti costringe a correre in un mondo che non ti dà neanche il tempo di pensare.
L’orizzontalità della narrativa, come quella del riposo, è fondamentale per il pensiero e la creatività. E su questo dogma dovrebbe poggiare chiunque faccia spettacolo. È su questo dogma che Netflix dovrebbe poggiare, su quella pigrizia che è stata la scintilla della sua nascita.
Ma in un mondo che stigmatizzata la noia, è davvero possibile staccare la spina e dare il tutto per tutto a chi ha ancora il lusso di prendersi il suo tempo?