DLC #67: Non ruberesti mai un’auto, ma un videogioco avoja
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Non ruberesti mai un’auto, ma un videogioco avoja.

Siamo stati cresciuti dai mercati alternativi. Prima le edicole dove il pezzotto era la norma e molto spesso manco lo sapevi di star giocando un clone non ufficiale, poi i negozi indie A.G. (Avanti Gamestop) col negoziante lì per metterti davanti alla scelta tra la copia originale a 140mila lire o il CD masterizzato a 20mila. E in fondo il CD masterizzato conveniva a tutti e due, perché per te era risparmio e per lui tutto guadagno e chissà quanta gente s’è comprata casa smerciando copie pirata.

Abbiamo interiorizzato così tanto la pirateria da arrivare a giustificarla dicendo che senza PlayStation non l'avrebbe mai comprata nessuno

Tutte cazzate, ovviamente, perché se fosse la pirateria a spingere forte una macchina Dreamcast avrebbe venduto a mazzi, ma pur di non sentirci colpevoli di aver impedito il diffondersi della Game Culture nella penisola trattando i videogiochi come merce da contrabbandare ci racconteremmo qualunque stronzata. È ovvio che una console venduta in perdita faccia i soldi sul software, per cui se poi il software lo tiriamo giù da Torrent l’azienda ci va in perdita.

E per quale cazzo di motivo uno sviluppatore dovrebbe sviluppare su una console bucata quanto il preservativo che t’ha fatto nascere, a meno di estremi tipo Nintendo DS e i suoi 150 milioni di pezzi venduti?

Non ce l’ho con la pirateria etica, sia chiaro. Dopo 10 anni dalla messa in commercio per quanto mi riguarda la software house dovrebbe mettere online i sorgenti, figurati se posso essere dalla parte di Nintendo che manda la SWAT a casa di EmuParadise. Il problema è la pirateria che mercifica il videogioco, che ne impedisce il riconoscimento come arte tra una massa che non a caso accatta il giochino e tanti saluti, chi cazzo ce l’ha il tempo e la voglia di approfondire cosa ci sta dietro.

Ce l’ho con noi cresciuti dentro un sistema che ha fatto danni incalcolabili all’industria e alla cultura locale.

E che nonostante questo lo rimpiangiamo
perché si stava così bene prima di Tangentopoli.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...