Sappiamo tuttə che consegnare il cibo per lavoro è una merda, ma chi ha sviluppato Death Noodle Delivery (spoiler: sono dei ragazzi italiani) ha preso la questione decisamente sul personale. Il protagonista del gioco, Jimmy, è infatti costretto a farsi assumere dalla classica megacorporation di turno e rischiare la vita ogni notte, zaino in spalla, sul suo futuristico hoverboard per consegnare noodles – probabilmente anche orribili, o almeno io me li immagino così – alle persone.
Ho detto rischiare la vita, sì, e non sto esagerando. Perchè come da titolo il percorso sarà tempestato di ostacoli e di veri e propri inseguitori, ogni notte sempre più pericolosi, che non lasceranno scampo al povero Jimmy se anche dovesse solo sfiorarli. In altre parole, se sbagli muori e ricominci il livello da capo.
“Ma non è cattivissimo?” Beh sì, lo è, specialmente se sei scarso come il sottoscritto e impieghi anche mezz’ora per capire come fare un cazzo di livello. Ma risulta frustrante al punto giusto e anche chi non ama il design basato sul trial and error come me si troverà comunque a ripremere ogni volta il tasto play.
Magari dopo una sana e liberatoria sessioncina di epiteti rivolti al nostro fidato compagno di mille avventure. Dopotutto mi è stato vicino durante numerose sessioni di Celeste e di Cuphead, ormai tra di noi c’è un legame davvero speciale.
Tra una curva spericolata e l’altra, i nostri vicini di stanza da imparare a conoscere, una serie di abilità da sbloccare e la struggente ricerca di un bagno funzionante per permettere al nostro eroe di liberarsi dalle scorie accumulate nella sua difficile esistenza. Tutto questo condito da una spolverata di meme, tra cui un inaspettato richiamo alla mia adolescenza in perfetto equilibrio tra il cringe e la genialità.
Tematicamente un po’ Detroit: Become Human un po’ Undertale (sì, hai letto bene), tutto sommato risulta un videogioco estremamente piacevole, esteticamente fantastico e di grande atmosfera.
Chissà se ti ho dato il finale che davvero meritavi, Jimmy. Giuro che ci ho riflettuto davvero molto. In ogni caso, ovunque tu sia, spero che perlomeno abbia finalmente trovato un cesso.