audiorece #1: Modern Warfare
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La prima recensione audio di Gameromancer poteva non essere Modern Warfare? Si, ma lo è lo stesso.

Se quei parrucconi pettinati di I Love Videogames le scrivono, noi le recensioni le registriamo. Quindi questa sera (o questa mattina, o questa notte… Insomma, adesso che avete pigiato Play) diventiamo il CoDCast Videoludicamente Scorretto e sganciamo la prima audiorece della storia: ecco la recensione audio di Modern Warfare.

15 minuti carichi di ignoranza e nostalgia, ma anche di mano ferma e di una certa lucidità. Perché Modern Warfare per noi – quantomento, per Phatejoker e Lightning, che s’erano innamorati nel giro di una beta – vuol dire molto, e non poteva che essere la prima recensione audio del progetto. E perché comunque c’è stata la solita polemichetta: e i retcon storici, e gli arabi sono sempre cattivi Allah Akbar, e ommiddio si può sparare ai bambini dove andremo a finire… Insomma, un sacco di rumore sulla base del nulla, da parte di gente che il gioco probabilmente manco se l’è giocato.

Il punto della situazione sulla prima campagna di un Call of Duty degli ultimi boh, cinque anni, che ha senso giocare. Ma anche sulla modalità multigiocatore online che ci ha rincoglionito durante l’adolescenza, sul perché abbiamo abbassato il time to kill tanto che sembra di giocare a Battlefield (Activision, se è rotto non lo aggiustare, ecchecazzo!) e su un sacco di altre cose. Tipo il sorrisino trollone del Capitano Price.

Orsù, pigia play e non rompere le balle…
Ne vuoi ancora? Nessun problema...