Cerchiamo di fare un punto in questo marasma che si sta creando soprattutto per colpa nostra che tendiamo a tenere le cose invece di parlare. La verità ovviamente non esiste e anche questa è e rimane una verità parziale quindi prendetela come volete e anzi, vi rimandiamo alle storie dellɜ ragazzɜ che stanno raccontando le cose secondo la loro sensibilità e non vanno mai silenziate: maura_sacca – gamergiurista – ilaria_cll – azal0na – ceciliaformicola
Tra storture, litigi e tante altre cose il sunto è che Maura Saccà che faceva parte del trio direttivo di Gameromancer (bastava guardare il footer sul sito, ma vabbè) per i motivi più disparati e giusti ha deciso di separarsi mesi fa. Il che chiaramente ha trasformato il trio direttivo in un duo. Parlo di questa cosa qui perché si sta parlando di “collettivo” e altro quando all’interno di chi gestiva Gameromancer erano chiarissime le gerarchie e sia Maura Saccà che Pietro Iacullo che Francesco Alteri più volte hanno deciso arbitrariamente di agire senza consultarsi con gli altri membri. Questo chiaramente non lo rende un collettivo, è evidente, e abbiamo peccato noi di comunicazione.
Ci chiamavano collettivo quando aveva senso chiamarlo così. Non aveva più senso da un po’ e riconosciamo questo limite nostro, prima di tutto. La formula, già da tempo, è che ognunə sia responsabile dei propri spazi e all’interno di questi ha piena autonomia e pieno supporto da parte del resto del progetto.
Tornando al discorso, queste tre teste praticamente decidevano tutto e ad un certo punto soprattutto su discorsi di genere nel gruppo Patreon e come agire sugli stessi non si sono trovate d’accordo, di fatto con tre posizioni completamente diverse e in parte inconciliabili, il che ha portato chiaramente alla rottura per il non punto di incontro.
Qui peccano le due teste maschili che da quel momento in poi hanno praticamente commesso solo errori e non sono stati in grado di gestire la situazione, soprattutto perché erano in contrasto tra di loro su come agire. Quindi, lo ribadiamo di nuovo, non Maura che per quanto fosse nel direttivo subiva i problemi di genere in quanto parte minorizzata in certe dinamiche, ma le due figure maschili che dovevano agire assolutamente in qualche modo, soprattutto nell’ottica di tutelare determinate persone e istanze. Qui ci scusiamo di nuovo, perché ci sono stati palesemente errori da parte nostra nel prendere decisioni che avessero un senso riguardo determinati temi.
L’ instabilità del gruppo ha portato a litigi interni creando una sorta di fazione contro l’altra, quando appunto le ragazze stavano mostrando un range di emozioni diverse, tra cui tristezza, delusione e rabbia legittime per come venivano trattate certe tematiche e a volte loro stesse.
Sono quindi uscite dal gruppo, in tempi diversi, due persone socializzate donne (Giulia Martino e Cecilia Formicola) mentre Maura, Ilaria e Azalona sono rimaste per discutere ancora della questione. Non vorrei che sembrasse una fazione maschi contro femmine, al contrario, sicuramente i problemi sono di matrice patriarcale ma appunto non è che sono sparite le ragazze da Gameromancer, anzi, alcune ragazze erano anche non perfettamente allineate e lo sono tutt’ora con i pensieri della “controparte”. Questo non per giustificare, ma per ribadire ancora una volta che la matrice patriarcale colpisce chiunque, e quindi che se ci si deve descostruire ci si decostruisce a prescindere dal genere o dal sesso – e deve essere un percorso personale di automiglioramento.
Tornando a noi, tra litigi vari, sfuriate e una serie infinita di errori (rimando sopra) per motivi esclusivamente personali Maura, Ilaria e Aza sono state rimosse dal gruppo e non ha a che fare con il silenziare o altro. Di seguito si prova, per una maggiore comprensione, a specificare questi motivi: il ban è seguito ad un impulso fortemente emotivo e dovuto alla percezione di chi si è sentito negato, nel suo aiuto e nell’ascolto rispetto a temi per cui comunque sosteneva, al netto di tutto, la componente femminile. Non è un mistero che la persona che le ha rimosse fosse, ed è tuttora, dalla parte di Maura Saccà su molti dei temi dibattuti (poi come vi ho detto la verità non esiste e come tale chiunque se la può girare come vuole, questo testo compreso).
Quindi il motivo del ban è solo ed esclusivamente di stampo personale. Questo chiaramente non lo rende meno un errore: anzi, è e rimane una criticità gigantesca su cui bisogna continuare a riflettere e migliorare.
Per quanto riguarda il progetto in sé, avevamo già intenzione di cambiare da tempo. Alcuni membri avevano raggiunto un limite umano di sopportazione (non delle femmine eh, dei social e della loro struttura tossica) di tante cose. È un problema insuperabile perché è un rigetto delle dinamiche delle piattaforme, e sinceramente da una parte si vive meglio così. Altri si sono resi conto dei loro limiti come persone e della necessità di migliorarsi e imparare dagli errori fatti in questi anni di battaglie sociali.
Quindi il progetto cambierà: probabilmente abbandonerà (o quasi) i social e si dedicherà a parlare solo e solamente di videogiochi in modo più o meno intersezionale finché i membri avranno voglia, rimandandovi di nuovo a voci decisamente migliori – come quelle taggate sopra per i temi sociali e quant’altro. Questo non significa che spariranno per sempre queste tematiche – ci saranno ancora delle persone che collaboreranno con quello scopo e degli spazi all’interno del progetto per dar voce a chi ne sente il bisogno –, ma non ci sentiamo più in grado di parlarne con cognizione e con la stessa capacità di prima, quindi preferiamo nel caso rimandarvi a chi ne sa di più. O fungere da ponte.