Può un gioco farti riunire ad un amico?
Vi ho mai detto come mai amo così tanto i giochi co-op? Sì, è un po’ megalomane da parte mia parlare sempre di me e associare i giochi alla mia vita. Lo capisco. Però vi giuro che dietro a questa mia passione c’è un motivo e forse, in qualche modo, anche una richiesta di aiuto. Io gioco ai giochi co-op perché è il mio modo di dire “voglio passare del tempo con te”. Il gioco per me è una parte fondamentale della relazione con il prossimo: lo ricerco in amore, in amicizia, anche quando studio o lavoro.
Non riesco a farne a meno, è quasi una droga. “Che facciamo stasera? Birra?” “Sì, ma portiamoci un mazzo di carte, non si sa mai ci viene voglia di giocare”. Passo le mie giornate davanti al pc e la sera sono stufo di guardare schermi, eppure accendo Discord e gioco con li amici di sempre fino alle 2/3 di notte. Poco salutare, direte voi, ma io ne ho bisogno.
Purtroppo la vita mi sta portando via tanto tempo. Le cose cambiano, le relazioni cambiano e si complicano. Riunirsi la sera con gli amici è sempre più difficile e quindi anche giocare ai giochi è sempre più difficile. Poi, quando ne hai giocati tanti, non è facile trovare quello giusto. Vuoi qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo vorresti qualcosa di già visto. E quindi finisci per giocare sempre al solito gioco, chiuderlo e andare a dormire sapendo che hai sprecato quella serata preziosa.
Con il poco tempo che ho negli ultimi mesi non sono più riuscito a giocare con i miei amici. Sì, qualche partita a Escape Simulator, ma niente di più. Poi, è arrivato River Tails: Stronger Together. Sarà per la sua estetica così colorata e pucciosa. Forse perché sono più patriottico di quello che credo e vedere uno studio di sviluppo italiano mi fa battere il cuore. Eppure avevamo voglia di giocare, anche se di per se il titolo è un puzzle platform normalissimo: il felino viola cammina, come è ovvio che sia, sulla terra e spaventa i pesci in acqua; il pesce rosso nuota, chi lo avrebbe mai detto, in acqua e riesce a risalire fiumi, cascate e ad arrivare nei posti più angusti. La combinazione dinamica di questi due personaggi all’interno dei livelli sviluppa l’intero gameplay del titolo ma soprattutto la relazione tra i due amici. Davvero molto semplice. Colorato, buon design, qualche problema di telecamera e davvero divertente da giocare insieme a qualcuno. Non stiamo parlando della complessità ancora per me irraggiungibile di It Takes Two, ma se proprio avete bisogno di un esempio pensate alla struttura dei vari Crash Bandicoot (soprattutto per quanto riguarda i boss) e aggiungeteci quel layer di complessità dato dalla co-op.
La recensione di River Tails: Stronger Together si potrebbe chiudere qui. Il gioco mi è piaciuto. Ok sì, la telecamera non sempre funziona, ha bisogno ancora un po’ di pulizia, però nulla che, sinceramente, mi abbia dato troppo fastidio. Poi capisco che dire che è un “buon gioco” si quasi un insulto per la maggior parte dei lettori abituati a comprare solo capolavori o a ridere delle schifezze. Però, personalmente, nella sua normalità, mi è piaciuto parecchio.
Ma ciò che più ho apprezzato è che quelle sere sono riuscito a stare di nuovo in compagnia di uno dei miei più cari amici. Senza lavoro e pensieri di mezzo. Ho installato il gioco, con il Remote Play Together di Steam, che incredibilmente è crashato solo due volte, ho condiviso la mia partita, cuffie, microfono, gamepad e le ore sono volate.
Non so se darete una chance a River Tails: Stronger Together, e sinceramente non era neanche mia intenzione vendervelo in questa recensione. Volevo approfittare del mio “privilegio” di ricevere questi giochini gratis per ricordarvi che a volte i videogiochi sono anche questo:
Un’opera d’arte che può aiutarti a riavvicinarti a chi vuoi bene. Bastano un gatto, un pesce e qualche livello colorato.