Era il lontano 2020, c’era la pandemia e bisognava inventarsi modi per far passare il tempo, qualcosa che unisce socialità (a distanza) e ludico, cosi ho iniziato a giocare a Dungeon & Dragons. Era una campagnina da 5 o 6 sessioni, 4 amici e un master, tra le 20 e 30 ore di tempo riempito così, immaginandomi un monaco dell’ombra elfa drow, praticamente spammi punti ki e puoi fare il cazzo che vuoi in ogni turno, attaccare mille volte, rendere i pugni magici, disingaggiare con azione bonus.
Mi chiedo sempre come cazzo si disingaggia con la gente, come si disingaggia dai bulli a scuola, come si disingaggia dal cretino che attacca pippone sul treno, dal lavoro col capo che ci prova con te, dal tuo ex che ti scrive ancora.
Che poi nel mondo reale penso sempre ”vorrei avere una pistola per difendermi dalle merde”. E infatti sto problema in D&D non ce l’ho, tutti hanno una pistola, il potere è distribuito. È tutto qua, è semplicissimo, ti siedi a un tavolo con gli amici e assieme vi inventate di essere un gruppo di avventuriere in una città dove non paghi le tasse dove se sei un warlock non importa cosa hai fra le gambe, hai ricevuto i poteri dal tuo patrono e puoi sparare palle di fuoco.
Nel ludico noi femminucce abbiamo sempre amato la socialità simulata, in The Sims ricreavi la tua famiglia ma la rendevi funzionale, riuscivi a parlare con tua madre senza ricevere critiche su come ti sei vestita per uscire, ottenere il lavoro dipende solo da quanti punti hai farmato nella skill pittura, non dipende da come ti vesti al colloquio o da quanto sembri frigida.
C’è sempre stata una certa distanza fra me e tutti gli altri gamer perché dove loro vedevano la libertà di essere ancora più forti e spaccare tutto io apprezzavo anche solo il vivere normale, sedersi vicino al fuoco a riposarsi senza paura che campeggiare nel posto sbagliato ti costi la vita.
Ormai ragiono e rimugino tutto il giorno su cosa posso fare nel mio tempo finto, nel mondo fantastico dove non esistono differenze di genere, nessuna classe è solo per i maschi, nessuna magia di charm solo per le femmine. Che poi quando giocavo a Mass Effect mi incazzavo come una biscia che potevo scoparmi solo quella o quello (vabbè, avevano la loro sessualità, non è manco cosi grave), ora in Baldur’s Gate 3 sborro a pensare che non esiste orientamento sessuale determinato dal genere ma solo una bilancia etica che ti premia con un nuovo amante. Astarion te lo scopi se non perdi tempo ad aiutare tuttə, Wyll se sei legale buonissima, quella puttana di Lae’zel se porti avanti il credo anti-schiavista dei ghithyanki.
E‘ un po come ho sempre vissuto nella mia testa ma non nel mondo reale, non si può fare sta cosa nel mondo reale, come spieghi che la tua sessualità “deve essere maturə, con pensiero critico e sensibile, il gender non esiste”, non c’è una bandierina per sta roba (in realtà esiste, ma hai capito il concetto).
C’è solo il mondo finto che possiamo creare con la mente. E se al posto di farlo solo per finta lo facessimo davvero?
Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?