Da agosto dello scorso anno a oggi, ho scritto sessanta articoli sui videogiochi, la maggior parte dei quali sono recensioni. Ho scoperto tante piccole perle che ogni tanto mi hanno fatto pensare “tutto sommato dai, scrivere di giochini non è poi così male, nonostante la situazione nel nostro paese non sia poi così rosea“. Volete qualche nome? OlliOlli World (qui trovate anche la recensione 2.0); Tunic, dio benedica i videogiochi; The Big Con, un’avventura – con qualche problemino di meccaniche ma anche sti cazzi – per i nostalgici di Doug, Pepper Ann o Finalmente Weekend, da giocare sotto l’ombrellone, mentre bevete tanta acqua, su Nintendo Switch.
Da agosto dello scorso anno a oggi, ho ascoltato podcast tutti i giorni, conteggiarne il numero di episodi però, è impossibile. Gameromancer mi ha spaccato, il lunedì mattina si inizia a correre alle otto e si sprinta ogni volta che il Boss urla “sborra“. Approfondimenti e chiacchere con chi ne sa a pacchi. Quando poi arriva la puntata in cui si parla di critica, allora l’orgasmo è totale. A tal proposito, fate un salto su Youtube e gustatevi la replica del dibattito con Simone Tagliaferri e soprattutto con quel pazzo di Alessio Pianesani. Joypad invece, in pieno stile IlPost, è perfetto per approcciare il panorama videoludico per la prima volta e poi dai, c’è Matteo Bordone.
Insomma, questi sono solo esempi ma posso assicurarvi che di roba interessante in giro ce n’è a pacchi: c’è chi ci mette passione, chi ci mette il cuore per fare qualcosa che, indipendentemente da ciò che succederà nei prossimi cinque o dieci anni, spero possa intanto coinvolgere sempre più persone ed essere anche uno stimolo per chi sente quella vocina che quotidianamente sussurra “racconta di videogiochi, parlane, tuffati“. Iniziate dal Crowdsourcing sovversivo – scrivere è meraviglioso e vi permette anche di creare favolosi collegamenti tra Bayonetta e gli 883 – oppure fatevi un bel podcast con qualche amico. Un giorno vi riunirete e ricorderete quei momenti quando provavate a urlare agli ascoltatori di Spotify perché Elden Ring è un gioco della Madonna o perché invece vi ha fatto schifo.
Tra cinque giorni parto per un viaggio on the road: Lisbona poi macchina in affitto e via verso l’Algarve. Per una volta voglio vedere il bicchiere mezzo pieno. Voglio essere felice, scelgo di essere felice e pensare che alla fin fine, quest’anno non è stato tutto uno schifo. Quando volerò verso il Portogallo, non nego che un pochetto penserò a quanto mi mancheranno i videogiochi nelle prossime due settimane. Apro lo zaino e disfo i bagagli. Sono appena arrivato in Abruzzo per una breve tappa al mare prima di dirigermi verso Fiumicino. Un suono di accensione e mi sdraio sul letto.
Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?