Quando ci passerà la sbronza da acqusizioni e la smetteremo di fare i tifosi di questa o quella Corporation come se fossimo tutti azionisti di maggioranza, sarà il caso che si prenda coscienza dell’aspetto più orrendo della fuitina amorosa tra Microsoft e Activision Blizzard King. Perché sì, tanto più parliamo di cifre, giochini e sogni per il futuro dell’industria (mancando in buona parte il cuore della questione, che rimane il fatto che Microsoft sta facendo la guerra a Tencent sul mercato mobile, mica a Sony su quello console) più rendiamo facile a certa gente di farla franca dopo anni di abusi e pratiche vomitevoli.
Kotick è quella sottospecie di essere umano che è stato a capo di Activision negli ultimi vent’anni. Un business-man a cui dei videogiochi non è mai fregato un cazzo di niente e che li ha visti sempre e solo come un modo per fare tonnellate di soldi sfruttando la sua forza lavoro. Uno che ha polverizzato ogni IP che non fosse una macchina ciucciasoldi da qualche miliardo l’anno e che, a fronte di quattro anni di fila in cui l’azienda ha stabilito fatturati da record, ha licenziato centinaia di persone perché “potevamo guadagnare di più“.
Come se non bastasse, però, Bobby Kotick è la stessa persona che nonostante fosse perfettamente cosciente degli abusi perpetrati all’interno della sua azienda (le accuse, per quanto ancora non confermate, parlano anche di un suo coinvolgimento diretto) ha fatto scudo ai suoi dirigenti insabbiando tutto, arrivando persino a contro-accusare “le toghe rosse della California” di essergli ostili per motivi ideologici. Mentre scoppiava il merdone e i suoi dipendenti annunciavano scioperi denunciando molestie sessuali, razzismo, sessismo e nonnismo, Bobby faceva spallucce e assoldava le teste di cuoio di WilmerHale per scongiurare la sindacalizzazione della sua forza lavoro mentre in mondovisione frignava dell’essere una vittima del sistema e si autopremiava con dei premi produzione da centinaia di milioni l’anno.
Stando agli ultimissimi report, Kotick negli ultimi mesi ha licenziato “di nascosto” qualche altra dozzina di dipendenti per evitare che l’immagine dell’azienda ne venisse toccata e, soprattutto, per spegnere le polemiche e le discussioni a proposito della cultura del lavoro vomitevole di Activision Blizzard pare abbia provato a comprarsi PC Gamer e Kotaku per zittire la loro copertura mediatica sulla vicenda. Licenziarsi dopo le innumerevoli figure di merda o fare qualcosa di concreto per migliorare la vita dei tuoi dipendenti calpestati era troppo sbatti, meglio comprarsi i giornali che parlano male di te così imparano.
Due sberletti sulle mani, fiumi di messaggi di solidarietà ai lavoratori perché i videogiochi devono unire e celebrare le cose belle della vitae poi dopo manco un mese Phil Spencer e Kotick tengono una conferenza dove si allisciano il pipi a vicenda come fossero amici da una vita.
Serve a tener buoni gli investitori, lo so anche io, ma mi fa schifo al cazzo allo stesso modo.
In tutto ciò Bobby, che è a un processo Dell’Utri di distanza dall’essere l’equivalente dei giochini di Berlusconi, rimane lì dove e sempre stato almeno fino a metà 2023 e si vocifera di una buonuscita che oscilla tra i duecento e i seicento milioni di dollari. Perché questi vermi criminali, alla fine, non pagano mai, e non lo fanno anche perché a noi piace di più parlare di tutto meno che di loro.
Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?