Fast and Forious (il primo) nelle sale, Pimp My Ride on-air su MTV e soprattutto il fottuto Need For Speed Underground in tutte le PlayStation 2. Il pinnacolo di una serie che non è mai morta davvero, ma che non sarebbe mai più riuscita ad essere pop come a bordo di quella Peugeot 206 su cui il te quattordicenne sognava di mettere il culo quattro anni dopo. Non sarebbe mai successo, perché nel giro di 4-5 anni quel leitmotiv nell’automotive sarebbe tornato ad essere nicchia per non ripalesarsi mai più.
Qualcosa è rimasto, perché i segni e le cicatrici di quello che ti succede in un modo o nell’altro li porti addosso per tutta la tua vita. Non indosserai più quel pendaglio Kris a forma di tribale o i jeans Angel & Devil, ma quando nelle casse pompa qualche hit ignorante il piede lo batti ancora. Netlog ha chiuso poco dopo che hai smesso di caricarci i tuoi proto-selfie imbarazzanti, ma Instagram non è poi così tanto diverso. E nei giochini di macchinine il tuning esiste ancora, sia una roba solo estetica stile i nuovi Gran Turismo o un tributo a quell’epoca come il remake di Most Wanted.