In questa puntata di Gameromancer:
Diciamo la parola nerd così spesso che ormai il concetto dietro quelle quattro lettere è evaporato. Significante senza significato, e quindi insignificante.
Non è una questione di religione. Io c’ero quando una volta qui era tutta campagna e Disney non ci aveva messo i soldi, quindi ho il dovere morale di schifare tutti i poser del cazzo che sono saliti sul treno in corsa, senza passare per fermate meh tipo David Hasseloff che fa Nick Fury. Non sei più nerd, sei solo stato più stronzo a ciucciarti intrattenimento scarso. O al massimo, più (s)fortunato.
È priorio il contrario, stiamo avendo troppo. E non può durare. Fighissimo vedere catapultati al cinema personaggi improbabili tipo i Guardiani della Galassia, ma un mondo dove Endgame – il Nerdvana in persona – arriva ad un anno esatto da Infinity War e ce lo godiamo di meno perché lo guardiamo con l’occhio di chi deve fare paragoni, è davvero un mondo sostenibile?
Non lo so. Forse fino a questo momento ho scritto solo stronzate da pauroso smidollato che non sa cosa lo attende, dopo. O che non è così estremo da essere a suo agio in un bukkake. Una delle due.
Quello che so, è che l’episodio 28 del podcast videoludicamente scorretto fa autoerotismo proprio su questo tema. Dura il giusto (40 minuti scarsi) ed è abbastanza volgare, ma magari vi farà riflettere.