Resident Evil 9 sarà l’ultimo capitolo col numerino della serie. Sarà in prima persona, chiuderà una trilogia iniziata con Resident Evil 7. Lì fuori c’è gente che non ha ancora finito l’8, qualcuno (che fesso) non ha manco messo fuori la recensione. Che occasione ghiotta per piazzare qualche speculazione del menga e fotterci a sangue una keyword previsionale. Tanto lo possiamo già dire, Resident Evil 9 farà a prescindere meno paura delle news su Resident Evil 9 che stanno uscendo ora. A manco una settimana dal day one di Village.
Ve lo ricordate lo scorso novembre? Esce Cyberpunk 2077, scoppia un casino della madonna e i siti di giochini fanno cartello. Mai più. Basta cultura dell’hype, non possiamo pompare così tanto di aspettative un titolo che poi per forza di cose quando fa il botto fa lo stesso rumore di una scoreggia. È il momento di iniziare ad assumersi la responsabilità di comunicare il videogioco in modo consapevole. Senza affanni, rimettendo il gioco al centro del discorso e il presente davanti al futuro. Chiaramente viene fuori che avemo scherzato. Non era finito il 2020 che era già palese quanto fosse tutto un rip-off della scena de Il Gattopardo dove i nobili continuano a ballare tranquilli, ‘che tanto l’Unità d’Italia a loro non cambia un gran cazzo di niente. L’unica differenza è che qua i nobili hanno le pezze al culo, ma per il resto ci siamo.
E quindi avanti veloce fino a Resident Evil Village. Che tecnicamente il numerino sulla copertina manco ce l’ha, l’8 è nascosto nel lettering in numeri romani così l’Avvocato non smatta quando vede la cover. Escono le recensioni, esce il gioco, paura. “Paura” nel senso di “ci sta”, perché parte subito la polemichetta su quanto Resident Evil 7: Biohazard quello si che ti faceva defecare nelle scarpe. Che mi sta bene, apriamo un dibattito sulla storia della saga, sempre stata in bilico tra il survival e l’azione. Village pare figlio di Resident Evil 4, quello che ha tipo inventato lo sparatutto in terza persona ma non è un vero Resident Evil. Divulgazione, storiografia, approfondimenti. La parte dabbene dei giochini. Quelle cose che è fichissimo leggere e che ormai si fanno solo su YouTube e soprattutto all’esterno.
Alla fin fine di ‘ste cose mica possiamo parlare. È spoiler, poi la gente si piglia male anche se mettiamo i disclaimer. Sai cosa possiamo fare allora? Iniziamo a parlare di Resident Evil 9. Così, de botto, senza senso. C’è un leak di Dusk Golem. 4 marzo, roba un po’ old, ma vabbè. Fa ridere che nel tweet stesso il leaker-slash-dev-slash-YouTuber dica che non vuole più parlare di Resident Evil 9 perché dai su, facciamo le persone serie. Si, bravo, vai a dirlo al giornalismo di settore…
Iniziamo a speculare a cazzo. Notizie, parliamone, speciali. Qualunque stronzata che giustifichi editorialmente un pezzo più lungo di un tot, in ossequio al concetto di lunghezza competitiva. Sulla base di nulla se non del giocato o peggio ancora di Resetera, che mica puoi pretendere che noi che scriviamo di giochini ce li giochiamo pure, oh. Tutto questo succede con Village ancora caldo, streaming ancora seguitissimi su Twitch e quant’altro. Non è che stiam parlando di Returnal che è morto in tipo 10 giorni. Mi chiedo davvero dove voglia andare il settore. Se gli interessi riflettere sulle sue criticità o bastino i propositi da primo dell’anno e le frasette alla Miss Italia quando scoppia il merdone.
Siam tutti qui che ci riempiamo la bocca di quanto l’hype faccia male, di come sarebbe caso di aspettare a tirar fuori i soldi. Prima ascolta il parere informato di chi i videogiochi per istituzione li prova prima dell’uscita. Solo che questi signori son quelli per cui RE Village era morto già con la recensione, pronti via, adesso c’è da parlare di Resident Evil 9. Poco importa se è proprio questo atteggiamento proiettato sempre a domani che ammazza ogni discorso critico, la possibilità di poter fare approfondimenti che visto che ce la giochiamo così chi se li incula. Poco importa se poi ad ogni nuova release siam li a fare i piangina perché farsi 20-30-40 ore di gioco in una settimana e poi scrivere pure un pezzo non è vita, soprattutto non è modo di giocare.
Protestiamo, battiamo i piedi, rispetto per noi addetti ai lavori e poi però andiamo a dare un occhio a Google Trends. O a quello che stanno pubblicando i colleghi, che magari gli frego la keyword. Davvero, dove cazzo vogliamo andare?